
OFELIA (1852)
John Everett Millais (1829 - 1896)
Pittore inglese
Tate Gallery of London
XIX secolo
Olio su tela cm. 76 x 112
Il corpo senza vita di Ofelia galleggia nelle acque di uno stagno, circondato da una fitta vegetazione.
Una natura ricca e rigogliosa accompagna il triste destino della giovane.
A ogni pianta il compito di alludere alla tragedia consumata.
Il soggetto di questo dipinto trae lo spunto dall'AMLETO di Shakespeare (Atto 4 - scena 7).
Il celebre drammaturgo era molto popolare fra i Preraffaelliti e il medesimo dramma ispirò anche Hughs in un dipinto oggi alla Manchester City Art Gallery.
Si tratta del capolavoro dell'attività giovanile di John Everett Millais.
Il luogo descritto nel dipinto corrisponde a quello bagnato dal fiume Ewell, vicino a Kingston-on-Thames, dove Millais soggiorna nel 1851, ospite della famiglia Lemprière.
A prestarsi come modella per Ofelia è Elisabeth Siddal che pare abbia posato immersa in una vasca d'acqua, stabilmente riscaldata da un complesso sistema di lampade.
Alla fine del lavoro la giovane si ammalò gravemente, e il padre costrinse Millais ad accollarsi le costose spese mediche.
L'opera, firmata - J. Millais 1852 - fu esposta per la prima volta al pubblico nel 1852 e immediatamente venduta per 300 ghinee a Henry Farrer, grande appassionato della pittura di Millais.
In seguito essa fu ceduta al collezionista di opere preraffaelliane B. G. Windus.
Quando fu presentata all'Esposizione Universale del 1872 la tela presentava la superficie pittorica deteriorata, forse a causa dell'errata mistura dei colori.
Dell'opera esiste un disegno preparatorio, oggi alla Pierpont Library di New York, e una incisione di J. Stephenson.
Una natura ricca e rigogliosa accompagna il triste destino della giovane.
A ogni pianta il compito di alludere alla tragedia consumata.
Il soggetto di questo dipinto trae lo spunto dall'AMLETO di Shakespeare (Atto 4 - scena 7).
Il celebre drammaturgo era molto popolare fra i Preraffaelliti e il medesimo dramma ispirò anche Hughs in un dipinto oggi alla Manchester City Art Gallery.
Si tratta del capolavoro dell'attività giovanile di John Everett Millais.
Il luogo descritto nel dipinto corrisponde a quello bagnato dal fiume Ewell, vicino a Kingston-on-Thames, dove Millais soggiorna nel 1851, ospite della famiglia Lemprière.
A prestarsi come modella per Ofelia è Elisabeth Siddal che pare abbia posato immersa in una vasca d'acqua, stabilmente riscaldata da un complesso sistema di lampade.
Alla fine del lavoro la giovane si ammalò gravemente, e il padre costrinse Millais ad accollarsi le costose spese mediche.
L'opera, firmata - J. Millais 1852 - fu esposta per la prima volta al pubblico nel 1852 e immediatamente venduta per 300 ghinee a Henry Farrer, grande appassionato della pittura di Millais.
In seguito essa fu ceduta al collezionista di opere preraffaelliane B. G. Windus.
Quando fu presentata all'Esposizione Universale del 1872 la tela presentava la superficie pittorica deteriorata, forse a causa dell'errata mistura dei colori.
Dell'opera esiste un disegno preparatorio, oggi alla Pierpont Library di New York, e una incisione di J. Stephenson.
John Everett Millais nasce a Southampton, nel 1829.
La famiglia di origine francese gode di una discreta agiatezza, tale da permettere al giovane, nel 1838, di trasferirsi e studiare alla Sass's Drawings School di Londra.
Due anni dopo entra alla Royal Academy dove nel 1848 emerge con il saggio di puro gusto accademico CIMONE E IFIGENIA.
Fra il 1850 e il 1860 John Everett Millais aderisce agli ideali del movimento dei Preraffaelliti, formato da W. Hunt, D. G. Rossetti e Ford Madox Brown, che invocano un ritorno all'arte spontanea del passato, prima di Raffaello.
La prima opera eseguita sotto l'influenza degli amici è LORENZO E ISABELLA del 1849.
Sostenitore dei Preraffaelliti è il critico John Ruskin, amico intimo di Millais.
Questa amicizia si tramuta in tragedia quando nel 1853, durante una vacanza in Scozia, Millais si innamora, corrisposto, della bellissima moglie del critico, Effie.
Questa passione divise l'opinione pubblica londinese del tempo, e fu osteggiata anche quando i due si sposarono, nel 1855.
Abbandonato progressivamente il movimento preraffaellita, John Everett Millais si dedica con successo alla pittura di storia, illustrando con grande abilità i temi cari alla bigotta e moralista società vittoriana.
Presto diviene il maggiore artista inglese vivente, lodato dalla critica accademica e amato dalla corte.
Nel 1863 è accolto come membro effettivo della Royal Academy, nel 1885 riceve il titolo di baronetto, e nel 1896, poco prima della morte, viene eletto presidente della Royal Academy.
Conclusione: L'arte vera non sa che farne di tante proclamazioni e si compie in silenzio...