MARTIRIO DI SAN BARTOLOMEO (1630 circa)
José Ribera detto lo Spagnoletto (1591 - 1652)
Pittore spagnolo
Galleria Palatina a Firenze
Olio su tela cm. 145 x 216
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Pixel 1760 x 2500 - Mb 1,89
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Il dipinto, che raffigura il "Martirio di San Bartolomeo", è probabilmente da considerare il primo di una serie, eseguita fra il 1626 e il 1635, dedicata da Jusepe de Ribera ai Santi martiri.
È possibile conoscere la prima versione grazie a un'incisione eseguita dall'artista nel 1624 per Filiberto di Savoia, viceré di Sicilia, cugino di Filippo IV di Spagna, e di cui ci resta una copia settecentesca, oggi conservata a New York.
Stilisticamente l'opera della Palatina è molto vicina al "Martirio di Sant'Andrea", conservato nella Galleria Nazionale di Budapest.
La composizione rettangolare è tagliata diagonalmente dal corpo disfatto del Santo pronto al martirio, mentre le lunghe braccia occupano lo spazio inferiore e superiore della tela.
Una luce che proviene da una fonte non identificata lo illumina, mentre dalla penombra emergono le figure dei crudeli aguzzini, pronti a scorticarlo.
La capacità di Ribera di creare equilibrati giochi chiaroscurali, che in questo caso, ma anche più in generale, si rivela determinante per aumentare il senso di drammaticità alla scena, colpì profondamente Byron che, nel 1824, scrisse...
"... Spagnoletto imbeveva il suo pennello nel sangue di tutti i santi...".
Così come la luce anche il naturalismo, portato da Ribera alle conseguenze estreme, rivelano la totale adesione dell'artista ai modi caravaggeschi, in particolare al periodo napoletano che influenzò la maniera dei pittori locali.
Indubbiamente dopo Caravaggio fu Ribera il maggiore punto di riferimento dei molti giovani artisti operanti a Napoli, anche perché lo spagnolo aveva la più importante bottega della città.
Ad esempio è possibile notare l'influenza che la serie dei Santi martiri ebbe sui contemporanei grazie al confronto fra il dipinto qui preso in considerazione e quello raffigurante il medesimo soggetto del calabrese Mattia Preti.
La mancanza della firma del Ribera lascia intuire che si tratta di un lavoro antecedente al 1630, anno in cui l'artista prese l'abitudine di firmare le sue opere.
II quadro era in origine nella Collezione Capponi a Firenze e, successivamente, in un periodo sconosciuto, venne acquistato da Ferdinando III di Lorena.
È segnalato per la prima volta negli inventari granducali nel 1828, e legato al patrimonio privato esposto nella quadreria di Palazzo Pitti.
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